Ciliegio di Santa Lucia
(Prunus mahaleb L.)
di Angelo Passalacqua
Un albero poco conosciuto, si nasconde nelle varietà di ciliege coltivate come portainnesto, è facile vederlo negli orti abbandonati dove pollona e si risemina da solo, i suoi frutti dal sapore amarognolo non attirano e gli usi del suo legno non più conosciuti
Tutte le parti dell'albero emanano un profumo caratteristico che ricorda la ciliegia e la mandorla amara, per la presenza della cumarina, il legno è il migliore per realizzare le pipe e per realizzare oggetti in legno lavorato
La copiosa fioritura è molto apprezzata dalle api, il periodo anticipa tutte le varietà di ciliege, amarene e marasche, il profumo è molto delicato
I piccoli frutti cambiano colore fino a diventare neri, il loro sapore amaro non invita all'assaggio e quindi cadono a terra dove germogliano quasi tutti, se il terreno non viene lavorato
L'uso della piccola mandorla è in pratica sconosciuto, solo alcune famiglie di origine greca in Salento e in Calabria le utilizzano per la preparazione di cibi di antica origine, come si può leggere in questo sito.
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La propagazione del ciliegio di Santa Lucia avviene partendo dal seme, è il portainnesto ideale per ciliegie, amarene, visciole e marasche in terreni aridi e dal clima freddo, robusto e resistente e con crescita contenuta.
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