di Roberta
I semi di questi meravigliosi piselli sono stati gentilmente inviati lo scorso anno da Nellie.
In giro si leggono poche notizie a riguardo, segno che deve trattarsi di varietà veramente rare.
http://www.angelfire.com/az/garethknight/dots/salmonflowered.html
Viene riportato come Pisum umbellatum, mentre il pisello commestibile che tutti noi conosciamo, è catalogato come Pisum sativum. Da qualche parte ho trovato come definizione quella di Pisum sativum var. umbellatum. Chiedo un aiuto ai più esperti in materia botanica.
Per controllare meglio la loro crescita e tenerli sotto occhio, li ho coltivati in vaso.
Ho utilizzato solo 4 semi, con l'intento di studiarne la crescita e riprodurne i semi.
17 Maggio 2014 |
9 Aprile 2014 |
5 Maggio 2014 |
19 Maggio 2014 |
19 Maggio 2014 |
C'è stato bisogno di riempire il vaso nuovamente di terra. Sembrava che le radici l'avessero divorata tutta.
19 Maggio 2014 |
19 Maggio 2014 |
25 Maggio 2014 |
I fiori rimangono aperti veramente per poco tempo. Se non ricordo male per 1 o due giorni. Poi iniziano ad appassire ed a lasciare il posto alla formazione dei baccelli.
Ma potrete avere fiori e baccelli contemporaneamente.
30 Maggio 2014 |
30 Maggio 2014 |
Non ho assaggiato i frutti, ma all'apparenza sembrerebbero buoni da essere mangiati anche come taccole.
Su internet ho trovato questa descrizione del frutto di cui riporto la traduzione:
"Un rarissimo tipo di pisello, già considerato una sottospecie separata dal pisello comune.
Piante cespugliose e tozze producono grandi grappoli di bellissimi fiori bianchi e rosa (come se fossero coronati), seguita da brevi baccelli pieni di gustosi piselli.
Sembra quasi un incrocio tra Pisum sativum e Pisum odorosus. Molto ornamentale"
30 Maggio 2014 |
21 Giugno 2014 |
21 Giugno 2014 |
21 Giugno 2014 |
Ma almeno sono riuscita a recuperare qualche seme. Dai 4 seminati sono riuscita ad averne qualcuno di più.
21 Giugno 2014 |
Riproverò senz'altro a riseminarne i semi per vedere cosa accadrà quest'anno.
Sicuramente metterò una pianta per vaso ed userò terra nuova.
Ho ancora qualche seme originario inviato da Nelly lo scorso anno.
Quest'anno Nelly ha inviato anche i semi della varietà a fiori bianchi...
Belli son belli! Ma mi sembrano un po' difficili.
RispondiEliminaSi sono ammalati forse perché erano in vaso?
Certo che con la pioggia dell'anno scorso il mal bianco ha fatto festa, io non ne ho mai avuto così tanto.
Hai ricavato dei semi, ma non mi sembrano tanto maturi. Spero che siano vitali.
Ti auguro miglior fortuna è una varietà che merita una seconda prova.
Ciao Claudia,
Eliminasicuramente non hanno avuto delle condizioni favorevoli a loro vantaggio e probabilmente hanno avuto poca aria. Ma nelle condizioni fisiche in cui sono stata la passata primavera non avrei potuto fare di meglio.
Forse i semi non sono completamente maturi, ma almeno ho recuperato i 4 utilizzati. Speriamo bene.
È comunque una pianta molto facile da crescere... vuoi provare qualche seme di quelli originali?
Roberta
I semi sono molto interessanti e le piante sono belle.
EliminaSarei tentata, ma quest'anno ho in programma davvero tanti esperimenti, non posso proprio avviarne altri!
Sarà per la prossima primavera, mi metto in lista.
Grazie Roberta, bella documentazione di una esperienza coltivativa!
RispondiEliminaNe ho apprezzato soprattutto la sincerità e l'umiltà della seconda parte, dall'insorgere del mal bianco in poi.
Trovo bello che qui si condividano successi e fallimenti, perché questa è infine la realtà nella quale Madre Natura ci chiede di operare.
Il precedente post conteneva un invito, e delle condizioni, che magari hanno intimidito tanti amici.
Anche me, a cui manca la costanza per riprodurre semi in purezza, e un poco anche il clima, che mi stringe i tempi di maturazione, e forse anche la generosità.
Ma qui Roberta ci racconta che le condizioni riguardano l'intento, non i risultati, che sono comunque determinati da qualcun Altro.
E ci esemplifica che "l'articolo" è poi fatto da qualche foto, che qualsiasi telefonino sa fare, da qualche semplice parola scritta con il cuore, e da un po' di tempo da regalare agli amici, tutte cose che tutti abbiamo.
Quindi ...
Giovanni ben ritrovato!!!
EliminaMi ha commosso leggere il tuo commento e soprattutto che sei riuscito a cogliere il sottile pensiero che avevo inserito tra le righe... Ma conoscendo la tua sensibilità me lo dovevo aspettare....
E sì, si tratta proprio di questo.
Riprodurre i semi non significa fare da carcerieri alle povere piante, ma provare a vederle crescere...
sarai d'accordo con me sul fatto che le restrizioni sono utili per evitare i collezionisti avidi di semi che chiedono e poi non rimettono a disposizione degli altri. Magari qualcuno non semina neanche.
Roberta
Quando si prende l'impegno di moltiplicare dei semi rari bisogna poi fare il possibile per riuscirci, e distribuirli, ma non fatevi spaventare: se capita un fallimento nessuno verrà a pretendere la vostra testa.
EliminaLo dico perché l'anno scorso non sono riuscita a fare crescere nemmeno una pianta di Jack bean e non ho ricevuto nemmeno un rimprovero, che pure avrei meritato.
Arvalia, ben ritrovata anche a te !!!
EliminaSono contento di averti fatto un po' lacrimare, gli occhi diventano più belli ...
E sai bene che riguardo le modalità di condivisione dei semi io sarei molto più restrittivo di te, e di Angelo ...
Sì Giovanni, lo so bene....
Eliminasoprattutto adesso che Poste Italiane ha aumentato i "dazi" di spedizione, la spesa per i francobolli sta diventando un vero impegno economico.
Quindi approfitto di questo spazio per riaprire un argomento a cui tutti teniamo: la condivisione senza remissione da parte di chi coltiva, e di chi mette a disposizione e poi si accolla oneri senza onori.
Devo dire che nell'ultimo periodo le persone alle quali ho spedito dei semi sono state giuste, o addirittura generose con i rimborsi. Una gentile signora mi aveva mandato una quantità enorme di francobolli. Ho restituito il sovrappiù mettendoli nella busta dei semi e dopo un po' mi è arrivato un suo omaggio. Poi ho avuto un altro rimborso abbondante, che vorrei ripagare con una prossima spedizione.
EliminaAll'inizio non era così.
Sono meravigliosi, mi piace sia il portamento della pianta sia l'accostamento dei colori dei petali. Io i piselli (quelli commerciali purtroppo) li ho sempre coltivati, e non ricordo un anno in cui non si siano beccati il mal bianco... certo non tutte le piante ma sembra quasi un passaggio obbligato per la pianta, prima di seccare. Succede anche a voi?
RispondiEliminaGrazie Roberta per aver condiviso la tua esperienza e le belle foto.
Succede anche da me; di solito vengono attaccati molto tardi ed il danno è trascurabile.
EliminaNelle nostre zone poi, dove l'umidità elevata è praticamente costante, l'oidio è un must.
Quest'anno proverò ad inventarmi qualcosa... salute permettendo.
EliminaComunque "mal comune mezzo gaudio"... non auguro a nessuno il mal bianco sulle piante, ma mi fa piacere sapere che non sono da sola.
Roberta
Grazie Roberta per aver testato questi piselli "nobili", visto che portano la corona...
RispondiEliminaFiori molto belli, ricordano quelli delle roveje pur differenti per i colori.
L'oidio è un grande problema, la pioggia abbondante del 2014 ha influito molto, poi avere 4 piante troppo vicine ha accentuato il problema, di solito si cerca di far circolare più aria possibile attorno alla vegetazione. Se nelle zone di coltivazione avete oidio ogni anno dovreste cercare varietà resistenti, se necessario dovreste usare preventivamente lo zolfo micronizzato, da spruzzare a secco col mantice al primo mattino, quando la rugiada regna sovrana...
Qualche notizia utile su questi ed altri piselli la trovare se cercate con Google lla voce "pisello zazzero"
https://books.google.it/books?id=eGVYAAAAcAAJ&pg=PA179&lpg=PA179&dq=pisello+zazzero&source=bl&ots=nr-his1_aL&sig=7KHEjnK1sW81LUZsyk0b_7_shZk&hl=it&sa=X&ei=cwPMVLvGJ4PgaLqpgqgD&ved=0CCMQ6AEwAA#v=onepage&q=pisello%20zazzero&f=false
pg=PA76&lpg=PA76&dq=pisello+zazzero&source=bl&ots=AlWACkkYR9&sig=ApHCfiDGmfg2-EDi3fsGAR4-Utg&hl=it&sa=X&ei=rQPMVNjtF83qatbrgOAL&ved=0CCYQ6AEwAQ#v=onepage&q=pisello zazzero&f=false
Buonanotte a tutti
Angelo
@ Angelo - sai se gli amici a cui hai rigirato questi semi che ti ho inviato l'anno scorso li hanno coltivati ed hanno avuto successo?
EliminaUna cosa che non capisco bene:
- Nelly abita nel nord della Germania dove il clima è freddo ed umido.
- Questa varietà è stata selezionata in Inghilterrra......
ma allora, non dovrebbe amare l'umidità e il fresco?
Lo inserirò tra i misteri della coltivazione.
Nel frattempo leggerò i link che hai inserito
Ciao Roberta e ciao tutti!
RispondiEliminaChe dire, splendido intervento e splendida pianta!
Confermo che l'epiteto botanico corretto sarebbe Pisum sativum L. var. umbellatum, queste forme infatti sono attualmente riconosciute solo a livello varietale.
Sbaglio o i semi sono ben più grossi di quelli della roveja?
Un caro saluto a tutti!
Francesco
Ciao Francesco, felice di risentirti dopo tanto tempo.
EliminaSapevo che avresti letto e che non avresti esitato a darmi un'ottima ed appropriata risposta tecnica.
Sì, i semi sono più grossi di quelli della roveja, quindi non ti sbagli, ma sono più piccoli rispetto a quelli dei piselli comuni.
Si può ordinare questi semi? Saluti... Karin.
RispondiElimina@Karin - scrivimi alla mia mail
EliminaXXroberarv@gmail.comXX (togliendo le XX)
Buongiorno Amici!
RispondiEliminaIn questo post si parla di piselli rari, ma anche di oidio, quindi perdonatemi questo OT parziale, che sono sicuro l'infaticabile e diligente Arvalia saprà poi rastrellare in luogo appropriato.
A me l'oidio colpisce principalmente le piante di zucchina in età avanzata, quando fa a gara con il freddo per vedere chi li uccide prima, e di solito vince il freddo, per cui non mi sono mai preso la briga di contrastarlo, ci pensa già il freddo.
Ma il discorso teorico mi interessa lo stesso, è comunque agri cultura.
Angelo raccomanda lo zolfo micronizzato, ed essendo lui gran Maestro non ho motivo di dubitare della efficacia di questa cura.
Ma la parola "zolfo micronizzato" mi fa accendere una spia rossa sul cruscotto, così sono andato a cercare nel web se c'era qualche altra parola che mi inquietasse di meno.
L'ho trovata qui:
http://ilventunesimosecolo.blogspot.it/2014/06/oidio-i-rimedi-naturali-per-contrastare.html
Non so se funzionano altrettanto, dovrei fare degli esperimenti, quindi chiedo gentilmente a Roberta se mi può spedire due di quei piselli malaticci che ha raccolto, così ci provo, e se poi riesco a coltivare un bel mal bianco vi racconterò dei risultati.
Abbraccione a tutti.
Molto interessanti questi rimedi naturali, me li sono già massi in memoria per la prossima primavera, io ho sempre usato lo zolfo, però nei piselli non uso nulla perché solitamente si ammalano quando il raccolto è quasi terminato non compromettendolo, e poi sono idrorepellenti quindi i trattamenti scivolano a terra. Proverò però con le altre orticole tipo cucurbitacee e fagioli e anche il radicchio in autunno.
EliminaCiao Moreno, grazie per il tuo contributo di intenti per la verifica dell'efficacia dei rimedi "naturali".
EliminaMagari nel tuo clima l'oidio ha più fortuna che nel mio, quindi potrai forse esperimentare meglio, e se ne cavi qualcosa faccelo poi sapere!
A proposito dei rimedi da spruzzare "vaporizzati" usavo nel passato il Bacillus thuringiensis disperso in acqua per contrastare la cavolaia, e come saprai anche i cavolami hanno la foglia idrorepellente, e così le goccioline mi rotolavano dispettosamente perlopiù a terra.
Poi qualcuno mi ha suggerito di aggiungere del comunissimo zucchero bianco alla miscela, così da renderla più "adesivizzante" , e l'ho anche fatto, anche se non ricordo bene con quale miglior risultato.
Ma puoi comunque provare, lo zucchero danni non dovrebbe farne ...
Vero, il latte. Mia cugina usava il latte.
EliminaPrima dell'anno scorso il mal bianco era una fugace apparizione, dalle mie parti, e metterci il latte non mi serviva. L'anno scorso non ci ho pensato. Mi sa che quest'anno dovrò mettermi a spruzzare latte fin dall'inizio. Data l'invasione massiccia dell'anno scorso temo che sia tutto pieno di spore pronte a partire all'attacco.
Tra i commenti di questo post avevo già consigliato a Giuseppe l'uso di un composto dove si faceva uso del latte. A Giuseppe sembra aver funzionato
Eliminahttp://amicidellortodue.blogspot.it/2013/07/lorto-sul-balcone-2013.html
A questo ho sperimentato anche l'aggiunta di lecitina di soia.
Il latte funziona in quanto contiene grasso che appiccica e crea una barriera.
La lecitina funziona per la stessa ragione, oltre a funzionare, come dicono, da inibitore fungino.
Il problema è che bisognerebbe darlo sempre e soprattutto prima della comparsa.
Vi risegnalo anche questo post:
http://amicidellortodue.blogspot.it/2013/07/lorto-sul-balcone-2013.html
Sostituite la salsa di sesamo con la lecitina.
Vi posso garantire che funziona per quasi tutto.
Purtroppo per il fatto che sono rimasta a letto per un lungo mese e anche dopo, non avevo la forza neanche di pensare.. ..non ho potuto dare la pozione magica.
Bisognerebbe da subito passare lo spray ogni due settimane. Le piante sembra apprezzino anche i nutrienti presenti nella lecitina. La costanza in tutto questo è molto importante.
Eviterei lo zucchero perché potrebbe attirare altri animaletti golosi.
@ Giovanni... certo che ti spedirò qualche "seme malaticcio", magari tra quelli più in salute :-))
Il commento sull'oidio mi sembra pertinente rispetto all'argomento trattato in questo post.
Ciao a tutti, felice di ritrovarvi tutti!
RispondiEliminaRoberta, non ho seminato i piselli perchè un mio amico si era offerto di farlo al mio posto, cosa che mi andava a genio, un pò di lavoro in meno... Solo che il mio amico li ha messi in un bancale e... le limacce hanno molto gradito! (Ho una certa avversione per le pacciamature in posti e periodi non idonei, l'accaduto conferma... Poi vi parlerò di un altro amico che coltiva in maniera permacultur-fukuoniana ma non mangia carciofi e cicorie da anni, i topi apprezzano molto!)
Giovanni, compredo il tuo timore ma posso rassicurarti, l'utilizzo dello zolfo è vecchio di millenni, quello puro, non manipolato, addirittura è una medicina:
http://venus.unive.it/miche/cicli_ecosis/0037.htm
http://www.lenntech.it/periodica/elementi/s.htm
Lo zolfo in questione è quello micronizzato, in polvere sottile, da ventilare a secco, non quello detto "bagnabile", da spruzzare diluito in acqua:
http://www.giardinaggioweb.net/posts/8586-lo-zolfo-in-agricoltura-cos-e-e-come-si-usa
Poi ci sono anche i "fiori di zolfo":
http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/11/zolfo-disintossicazione-e-dermatologia.html
Angelo
@ Angelo - Ben ritrovato anche a te!
EliminaE grazie per l'interessante implementazione che hai fornito nei link, soprattutto nel terzo, dal quale ad uso dei pigri estraggo e riporto le parti che ho trovato più interessanti:
... tutti i prodotti fitosanitari a base di zolfo presenti sul mercato sono ammessi in agricoltura biologica ...
... come agisce: la sua azione si differenzia dagli anticrittogamici "sistemici" in quanto non penetra nel tessuto e nella linfa delle piante e quindi non causa fenomeni di tossicità e resistenza. Agisce sottraendo acqua alla cellula fungina, disidratandola e bloccando i processi respiratori sostituendosi all'ossigeno. È efficace sotto forma di vapore: il passaggio allo stato gassoso è direttamente proporzionale alle temperature e alla finezza delle sue particelle ...
... il suo potere fungicida è in funzione della temperatura, della finezza delle particelle e dell’umidità relativa. L'azione fungicida inizia sui 10-12 °C con gli zolfi più fini e sui 18-20 °C con quelli più grossolani e aumenta progressivamente sino ai 40 °C: la temperatura deve infatti essere sufficientemente elevata per permettere la sublimazione delle particelle solide (passaggio da stato solido a gassoso). A temperature molto elevate (oltre 30-32 °C) il passaggio allo stato di vapore è molto elevato e può indurre fitotossicità; si consiglia dunque di eseguire gli interventi nelle ore più fresche della giornata. Alle basse temperature gli zolfi sono invece poco attivi. L'azione diminuisce con l'aumentare dell'umidità relativa ...
Ne ricavo che con le dovute attenzioni il prodotto può essere usato
Ho quindi resettato il colore della spia del mio cruscotto, da rosso a giallo ...
Roberta, ho ancora i semi, li coltiverò io, avrò un occhio di riguardo per questi piselli!
RispondiEliminaIl secondo link nel commento è incompleto, lo rimetto:
https://books.google.it/books?id=C1ovI4LPeKcC&pg=PA76&lpg=PA76&dq=pisello+zazzero&source=bl&ots=AlWBwff_S3&sig=hkI5usQr2CLEKpwn1nXL9Og3tLw&hl=it&sa=X&ei=IEjRVIjSLobkaor_gbgP&ved=0CCYQ6AEwAQ#v=onepage&q=pisello%20zazzero&f=false
Angelo
Grazie Angelo... l'unione fa la forza!!!
EliminaChe bel blog! ..tutto da leggere ed imparare...
RispondiEliminaSono incantata!
Un caro saluto e una lieta giornata da Luci@
Buonasera Lucia,
Eliminabenvenuta tra gli Amici! Siamo felici che il blog sia di tuo gradimento!
Buon orto, a presto.
Angelo