Ceci/1
di Angelo Passalacqua
Uno dei legumi più antichi, coltivato fin dall'età del bronzo, come testimoniano ritrovamenti archeologici in Iraq ed altri luoghi del Medio Oriente, le sue origini sono tuttora poco conosciute. Il cece che conosciamo, Cicer arietinum L. , non ha la forma selvatica anche se deriva molto probabilmente da varietà selvatiche di ceci, tuttora presenti in Turchia, Siria, Iraq. Quindi è probabile che il lavoro di selezione fatto dall'uomo sia avvenuto su piante "ibride" create dalla Natura, con ulteriore complicazione dovuta alle due distinte tipologie di ceci odierne.
Tutte le immagini che vi mostro provengono da Google Immagini, presenti in siti che vi segnalerò volta per volta. Nella foto sopra, i due tipi di cece coltivato, il Desi a grano rugoso, varietà diploide con 16 cromosomi, e il Kabuli, sempre diploide ma con 18 cromosomi. Lasciamo per ora il kabuli ed andiamo a conoscere ii desi.
I ceci selvatici sono numerose varietà tuttora presenti in natura, come possiamo vedere qui, qui, qui, qui, qui e qui. E qui.
Nei siti che vi segnalo c'è non solo il lavoro di classificazione delle varietà e relativo studio ma anche la ricerca di nuove varietà di ceci, per il cosidetto miglioramento genetico varietale.
Altri siti, qui, qui, qui, qui, qui e qui invece l'origine misteriosa del kabuli.
Perdonate se in questa prima parte del discorso riguardante i ceci c'è stata tanta teoria, magari noiosa, ma ci sarà utile tra poco. Intanto un testo italiano, sempre valido da consultare.
Fine prima parte
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