di Angelo Passalacqua
Anche per il fico, la biodiversità pugliese e lucana è ricchissima, le varietà che coltivo sono frutto di mie ricerche
Altra foto di gruppo
Un paio di varietà meritano qualche parola e foto in più, iniziamo dal rigato del Salento
Esiste un fico di origine francese molto simile, il panachee ma esami approfonditi fatti dal dottor Minonne hanno accertato che sono varietà diverse. Ne parla anche Paolo Belloni di Pomona:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-aec79869-1893-47ad-8520-e483d57da12d.html
Ora passiamo al precoce fico dell'unghia (vrazzol), varietà bifera
Fico particolare, buon sapore e precoce nella maturazione, caratteristico il peduncolo perché sembra "incollato" e non sia parte integrante del siconio, quando si fessura longitudinalmente è perché il fico è maturo
A questo punto è lecita la domanda cruciale: quale è il più buono? E vale la pena coltivarne tante varietà?
Alla seconda rispondo di sì, i diversi sapori e le differenti epoche di maturazione sono fattori giustificanti. Il migliore, se classifica va fatta, non può essere che il dottato, il fico con la goccia, il più buono per i fichi secchi e per il cotto di fico. Ma anche le altre varietà sono buonissime, se raccolti al giusto punto di maturazione. Ovvio che non tutti i fichi hanno sapore molto dolce, ci sono quelli aciduli o addirittura di sapore dolce-caustico, come il fico cipolla.
Impossibile mangiarne più di tre, la pezzatura è grossa ma, sopratutto, si rischia di bruciarsi le mucose della bocca!
A parte il consumo fresco e la produzione di fichi secchi, è (era) molto usato il cotto di fico, lo sciroppo ottenuto dalla prolungata cottura dei fichi e successiva spremitura, come ingrediente di neve e vincotto e molti dolci. Ricordo che il termine vincotto è errato, infatti non viene cotto nessun vino, quindi sciroppo di fichi e cotto di uva (si cuoce il mosto, non il vino!)
Le famose cartellate pugliesi, col cotto di fico e col miele
http://www.youtube.com/watch?v=IpLZyubQEj4
Una festa un po' goliardica questa degli amici leccesi, il dottor Minonne ci accompagna alla scoperta dei fichi e tiene una interessante lezione
http://www.masseriaficazzana.it/festa_delle_fiche.asp
http://www.myboxtv.com/site3/show.aspx?cod=25079
Le altre parti del documentario le trovate in fondo allo scritto
Buona visione!
http://it.wikipedia.org/wiki/Carthago_delenda_est
http://www.ficusnet.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=50:contenuti-statici&id=96:fichi-di-aristofane
http://www.ficusnet.it/index.php?option=com_content&view=article&id=56&Itemid=65&lang=it
Fine
ma angelo, mi hai fatto ubriacare solo guardando questi meravigliosi fichi!!! è un po' il supplizio di tantalo... guarda che un giorno qualcuno di noi verrà a farti visita e dovrai mettere un allarme attorno agli alberi di fico!!!
RispondiEliminaNoi lo abbiamo già minacciato, dovevamo andare l'estate scorsa ma un imprevisto ce lo ha impedito. Se continua con queste tentazioni tenda e sacco a pelo....
RispondiEliminaQueste minacce mi spaventano poco...
RispondiEliminaDaniela, non metterò nessun allarme, anzi raccolta libera, in più dovrai portarti via talee radicate da trapiantare!
Cari Max/Betty, non pensiate di cavarvela solo coi fichi, obbligo raccolta anche per susine e pere, più altre cosette...
Angelo
Ho appena aggiunto alla fine del post due link che avevo dimenticato, sono certo che li apprezzerete!
RispondiEliminaAngelo
Grazie Angelo, il podere dove viviamo è proprio nel cuore del Salento ,conosco Diso e Salve e quanto prima farò una visita nel regno dei fichi vi farò sapere grazie ancora
RispondiEliminaSaluti Liliana
Che meraviglia questi fichi, davvero merita di piantare la tenda o le tende e attendere le varie maturazioni. Solo per spirito scientifico, ovviamente!
RispondiEliminaUna seria valutazione scientifica necessita anche della parte dedicata all'assaggio, per valutare le differenze.
EliminaBisogna accettare di buongrado questi sacrifici...
Ciao!
...si ma mettere la foto delle CARTELLATE pugliesi è scorretto e crudele!
RispondiEliminaCosì il mio mezzo sangue pugliese si risveglia...devo assolutamente trovarne qualcuna da mangiare,
mi ha fatto venir voglia!!!
A parte gli scherzi, complimenti per le varietà di fichi.
Pat
Essendo un dolce tipico natalizio ho sbagliato a mostrarlo ora. Provvederò a far vedere "chiacchiere" e specialità carnevalesche, non dovresti faticare a trovarle lì da te, i pugliesi sono dappertutto... Caso contrario, avvisami, mando un pacco urgente!!!
EliminaAngelo
Volevo inserire questo mio commento al tuo blog ma non ci sono riuscito, te l'ho detto sono vecchio.L’idea di dedicare un pensiero al fico mi sembra come minimo doverosa, considerando che, oltre a tutti i rifermenti biblici, per secoli ha costituito una delle fonti di sostentamento ( a volte l’unica ) della povera gente. Non dimentichiamo che i romani nel periodo di maturazione dei fichi non davano più cibo agli schiavi. Per quanto riguarda il caprifico mi dispiace per i greci ma sono d’accordo con i romani. Ricordando un’antica pratica dei contadini del mio paese ( Militello Val di Catania ) che appendevano ai rami del fico collane di fichi selvatici, ho voluto verificare se questa fosse una pratica scaramantica o se avesse un qualche significato concreto. Bene ho scoperto che i contadini avevano ragione.
RispondiEliminaInfatti nelle varietà di fico coltivate sono presenti solo fiori di tipo femminile e per la maggioranza di queste la fruttificazione avviene ugualmente per partenocarpia, cioè senza impollinazione ;ma per alcune varietà l’impollinazione è invece indispensabile. Diventa in questo caso necessaria la presenza del caprifico (fico selvatico) che all’interno del ricettacolo porta anche i fiori maschili che producono polline.
Il trasporto del polline è affidato ad un insetto specifico, Blastophaga psenes, una piccola “vespetta” che vive e si riproduce sul caprifico. In qualunque caso l’impollinazione migliora le qualità organolettiche del frutto, come nel caso del Kaki.
Fatti sentire ciao
Caro Salvo,
mi spiace che tu abbia difficoltà ad inserire i commenti ma, come ti ho già detto, ciò non dipende dall'età come possono confermarti altri amici...
In questo periodo ho ritmi frenetici, non riesco a star dietro a tutto! Le semine, la preparazione degli orti, i semenzai in ritardo, la spedizione dei semi in ritardo, il materiale per il blog... Ho dovuto momentaneamente limitare alcune attività, tipo la ricerca di documentazione in biblioteche e il tempo dedicato alla risposta delle 30 mail che mi arrivano ogni giorno... Ovvio che mi mancano le piacevoli chiacchierate con te ed altri amici! Ma passerà anche questo momento.
Della "caprificazione" parla Francesco Minonne, nel link che ho messo nel post, il biodocumentario "La via delle fiche". Ma potrei mettere decine di link interessanti sul fico, ne cito qui due e poi li metto alla fine dello scritto, così è possibile aprirli immediatamente.
http://www.ficusnet.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=50:contenuti-statici&id=96:fichi-di-aristofane
"Carthago delenda est"
"Si dice che nel momento in cui Marco Porcio Catone pronunciò questa frase per la prima volta, egli tirò fuori da sotto la tunica un cesto di fichi provenienti da Cartagine, volendo così dimostrare che se il fico, frutto assai delicato, poteva resistere al viaggio da Cartagine, la città africana era troppo vicina a Roma, quindi andava distrutta."
http://it.wikipedia.org/wiki/Carthago_delenda_est
Buonanotte a tutti
Angelo