domenica 19 aprile 2020
CICERCHIA PORPORINA
Cicerchia porporina
di Angelo Passalacqua
Una cicerchia selvatica a volte addomesticata, il suo nome è Lathyrus clymenum, la pianta presenta caratteri di polimorfismo molto elevati, ad esempio questa cicerchia è la progenitrice della famosa fava di Santorini, in questo mio scritto la vediamo. Ed anche qui.
Le prove di coltivazione che ho fatto non hanno dato esito favorevole ma c'era da aspettarselo, troppo differenti gli areali di coltivazione tra Santorini e la Murgia. Data l'impossibilità di coltivarla in larga scala, ho dato i semi in mio possesso ad amici che vivono in località più idonee per terreno/clima.
Avevo però un dubbio, forse la coltivazione "in purezza" fatta a Santorini ha portato ad una selezione di una pianta "addomesticata" proveniente da una pianta selvatica estremamente polimorfa? La risposta l'ho avuta cercando, come suggeriva Esiodo.
L'immagine è all'interno di questo contributo dove conosciamo questa cicerchia porporina, assieme a questo contributo e qui prestate attenzione alla finestrella alla destra, dove è possibile conoscere 56 specie di Lathyrus
E' ancora abbastanza diffusa la presenza della cicerchia porporina tra gli incolti della Murgia ma è minacciata come altre piante di estinzione nel selvatico, per questo è consigliabile coltivarla. Oramai pochissimi raccolgono i semi per uso alimentare, una volta veniva cucinata o trasformata in una farina di cui l'uso quotidiano poteva portare al latirismo, temibile malattia evitabile con un consumo saltuario ed idonea cottura, tenendo presente che, grosso modo, più i semi hanno un colore scuro più sono presenti neurotossine, eliminabili con lungo ammollo, cambiando più volte l'acqua, e prolungata cottura.
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